Nella periferia di Napoli, a Marianella, un impianto a banda larga Linkem era stato costruito proprio accanto alle case di bambini con problemi di salute e senza rispettare il Codice delle telecomunicazioni. Il Tar Napoli ci ha dato ragione e oggi l’impianto è stato rimosso.
Questa vicenda inizia intorno alle ore 4.00 del mattino del 28 novembre 2017, quando gli operai della società Linkem arrivavano con un gran dispiegamento di mezzi in una stradina di Marianella, nella periferia nord di Napoli.
Insieme a loro un massiccio contingente di forze dell’ordine, che invadendo il viale privato, senza esibire alcuna autorizzazione, bloccavano gli abitanti nelle case, impedendogli di uscire, mentre su uno dei tetti, proprio sopra le loro teste, veniva innalzato un gigantesco impianto radioelettrico con varie antenne a banda larga che irradiano onde elettromagnetiche in ogni direzione.
Si tratta di un nuovo impianto della rete Linkem, colosso italiano delle telecomunicazioni che pubblicizza l’uso di Internet veloce senza linea fissa, che aveva deciso di erigere il suo nuovo ripetitore proprio tra i palazzi sovrappopolati della periferia. Purtroppo tra quei palazzi, in una zona popolare ad altissima densità abitativa, vivono molti soggetti con patologie sensibili alla continua esposizione ad onde elettromagnetiche, giovani affetti da leucemia, anziani portatori di pacemaker, e tra loro anche due bambini, che vivono solo a pochi metri da quell’antenna.
Le onde elettromagnetiche sono un nemico silenzioso, e non ci sono molte precauzioni utili per chi vive vicino alle stazioni radio. Essendo il fenomeno relativamente recente solo negli ultimi anni la scienza, in maniera sempre più compatta, sta denunciando i pericoli di tale esposizione, soprattutto nei bambini: vivere a ridosso di un trasmettitore aumenta la percentuale di possibilità di contrarre neoplasie, insonnia, mal di testa, difficoltà di concentrazione e disagio, e gli effetti sulle giovani cellule possono essere irreversibili, senza contare il danno alla qualità della vita per la perenne preoccupazione e la paura di effetti in fase di studio.
PER INFO: RICORSI ELETTROSMOG E IMPIANTI A BANDA LARGA
Gli abitanti disperati hanno deciso di adire le vie legali, affidando l’incarico agli avvocati Giuseppe Aulino ed Elio Errichiello di presentare ricorso al Tar Napoli.
Il primo risultato è arrivato a Marzo 2018, quanto il Tar con ordinanza ha ordinato in via cautelare la disattivazione dell’impianto, specificando che poteva costituire un pericolo per la salute dei cittadini.
La vicenda giudiziaria però non è finita, e il 31 dicembre 2018 è stata pubblicata la sentenza: il Tar ha annullato l’autorizzazione a costruire l’impianto, dichiarandolo illegittimo.
Tra i numerosi vizi di legittimità che hanno costellato la procedura di autorizzazione impugnata, riguardanti disparati profili di diritto, il Tar ha evidenziato anche la pericolosità dell’impianto per a salute dei residenti.
La sentenza del Tar ha messo fine ad una complessa vicenda giudiziaria, e conferma quanto disposto con misure cautelari,segnando un’altra pagina fondamentale nella giurisprudenza in tema di diritto ambientale ed elettrosmog.
Proprio oggi, a meno di un anno dall’inizio del ricorso, l’impianto a banda larga è stato finalmente rimosso dai tetti di Marianella, e l’intero quartiere ha potuto festeggiare e ritrovare la propria serenità, dopo il forte stress emotivo degli ultimi mesi.
Ecco le foto del momento della rimozione dell’antenna
Ecco il video della rimozione dell’antenna