Tradimento tra coniugi e diritto alla privacy sono un binomio di difficile interpretazione.
Il tradimento, sia chiaro, rappresenta un illecito civile e la sanzione in alcuni casi è inesistente, ma la conseguenza che ne deriva può rovinare una vita ed una famiglia.
Con il tradimento, il “traditore” può andare incontro al cosiddetto “addebito”.
Si perde il diritto all’assegno di mantenimento e si perdono i diritti successori in caso di morte del coniuge prima del divorzio.
C’è da dire che se a tradire è il coniuge più ricco, cioè colui o colei, che con o senza tradimento, avrebbe, in caso di separazione, dovuto versare il mantenimento, l’addebito ha più un valore simbolico che non concreto. Analizziamo cosa accadde se, pensando ad una vendetta personale, il tradito voglia vendicarsi del traditore.
Ribadendo il concetto che il tradimento non è un reato, è facile comprendere che le legge non ammette nessuna “legittima difesa” e non si può neanche parlare di provocazione.
Nonostante l’ira del momento, non è possibile consentire e ne giustificare un linguaggio meno educato del normale, non è consentito scendere a parolacce, intimidazioni ,ingiurie e diffamazioni.
È paradossale, ma se si reagisce alla scoperta di una infedeltà, con le modalità su esposte, si possono pagare conseguenze, anche care. Per stabilire se vendicarsi dopo il tradimento è reato si deve capire in che cosa consiste la vendetta facendo alcuni esempi da manuale.
Gennaro tradisce Maria e lei lo dice alle sue amiche offendendolo pubblicamente:
– in tal caso, Maria commette il reato di diffamazione. Sconta la reclusione sino a un anno o paga una multa sino a 1.032 euro.
Salvatore rientra a casa dal lavoro prima e trova sua moglie in camera da letto con l’amante. La offende con una parolaccia e dice di volere ammazzare l’amante:
– Salvatore commette ingiuria nei confronti di sua moglie, che però non è un reato (lei lo dovrebbe citare in una causa civile per il risarcimento del danno), e commette il reato di minacce nei confronti dell’amante. Sconta la reclusione sino a un anno.
Concetta scopre, sul telefono del marito, gli sms di una donna che ha conosciuto su Facebook, si memorizza il numero e inizia a perseguitarla per mesi:
– Concetta commette molestie telefoniche. Rischia l’arresto sino a sei mesi o l’ammenda sino a 516 euro.
Pasquale vede l’ex della moglie con la quale lei ha ripreso a vedersi da quando si è separata. Lo segue, gli manda messaggi minatori, lo perseguita:
-Pasquale viene incriminato per stalking. Per legge c’è la reclusione da 6 mesi a quattro anni e l’ordine di allontanamento dai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.
Lei scopre che il marito la sta tradendo con la sua migliore amica.
Lo colpisce con un piatto, vuoto.
Scatta automaticamente la condanna per lesioni personali tentate e se lo ferisce sconta anche la reclusione da sei mesi a tre anni.
Stesso discorso se lo graffia sino a lasciargli i segni.
Anche la Suprema Corte di Cassazione si è pronunciata in merito.
In un giudizio, ha ritenuto di addebitare la separazione a un uomo che, dopo avere scoperto la moglie che lo tradiva, ha sbattuto la porta di casa e non è più ritornato.
Nei suoi confronti l’addebito per abbandono della casa coniugale.
Molto particolare invece è il cosiddetto “REVENGE PORN”, cioè la pubblicazione di materiale personale che ritrae la persona in atteggiamenti sessuali espliciti o nudi, e che sono stati addirittura immessi in rete o sui social, ovviamente senza aver dato il consenso.
La situazione giuridica italiana è ancora mancante di una legge specifica che tutela le vittime e punisce gli autori di reato, ma rientra nel reato di diffamazione, tentativo di estorsione, di violazione della privacy e di scorretto trattamento dei dati personali. Ma è importante precisare che, nel caso del revenge porn, la ripresa e la registrazione del materiale è consensuale nel momento in cui avviene, quello che invece non lo è, è la loro successiva pubblicazione sul web.
Purtroppo, non possiamo dare il libretto delle istruzioni, ma ogni caso va analizzato con attenzione anche se restiamo dell’opinione, meglio un amore senza delusione.
Monica Mandico