In un mondo sempre più social, in cui si è sempre connessi, l’età di accesso ad Internet è sempre più bassa: statisticamente, infatti, gli utenti del web sono sempre più giovani. E’ chiaro che il tema della privacy dei minori, soprattutto sui social network, diventi sempre più importante. Secondo i dati dell’Agcom, l’età del primo smartphone è 7 anni, e i genitori sono controllori attenti, ed utilizzatori abili di tutti i mezzi di difesa a disposizione, in particolare il parental control, che permette di vigilare o bloccare l’accesso a determinate attività e anche di stabilire la durata massima di utilizzo del dispositivo informatico.
La privacy dei minori nel GDPR
Di tale dato statistico e sociale sembrerebbe non aver preso consapevolezza il nuovo Regolamento UE n. 2016/679, in tema di privacy, il quale ha sancito all’art. 8 che “ove il minore abbia un’età inferiore ai 16 anni, tale trattamento è lecito soltanto se e nella misura in cui tale consenso è prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità genitoriale. Gli Stati membri possono stabilire per legge un’età inferiore a tali fini purché non inferiore ai 13 anni”.
Pertanto la normativa europea ha introdotto una sorta di maggiore età digitale al fine di prestare il consenso al trattamento online dei dati.
In vista dell’entrata in vigore di questo Regolamento, Mark Zuckerberg ha annunciato, sulla piattaforma digitale più famosa del mondo, le nuove regole di Facebook per adeguarsi ai contenuti previsti dall’art. 8 del GDPR.
La conseguenza immediata sarà per gli under 16 che, che laddove avranno condiviso informazioni sensibili su Facebook, dovranno scegliere se: rimuovere tali informazioni ovvero preservarne la pubblicazione, previo consenso necessario dei genitori, ovvero del tutore.
In assenza del consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale del minore digitale, sarà consentito agli under 16 di accedere unicamente ad una variante limitata del social network, con una condivisione ristretta dei dati e con annunci meno significativi.
Tra le altre limitazioni per i minori nell’utilizzo della piattaforma digitale vi saranno anche: la disattivazione del dispositivo di riconoscimento facciale, e la sospensione dell’opzione di default di condivisione dei post con modalità “pubblica”.
Le novità in vista per tutelare la privacy dei minori
A tal proposito, è stato, altresì, annunciato che entro la fine del 2018 verrà lanciato un nuovo portale interamente dedicato ai teenagers con cui sarà più agevole gestire le problematiche sollevate dal nuovo Regolamento europeo.
Inoltre, è stato previsto che, dall’entrata in vigore del GDPR, i minori dovranno individuare, tra uno dei loro contatti su Facebook o attraverso l’indicazione di una email, colui che esercita la responsabilità genitoriale, al fine di convalidare il loro profilo social. Di conseguenza, il destinatario della richiesta dovrà prestare il consenso a condividere i dati sensibili per il proprio figlio. Si rileva, però, la circostanza che l’under 18 potrà ovviare al problema indicando un qualsiasi indirizzo e–mail a cui potrà lui stesso accedere ed autorizzare il trattamento.
È evidente che nonostante tutte queste limitazioni per gli under 18 che navigheranno in rete, vi sarà sempre la problematica del fake: chiunque potrà, infatti, iscriversi a Facebook utilizzando dati anagrafici falsi, soprattutto con riferimento alla data di nascita, ovviando ogni ostacolo di riservatezza e gestione dei dati.
Livia Aulino
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